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Ci sono giorni che le cose “non girano”. A chi non capita?

Il sacchetto della pattumiera col buco, l’estetista che si licenzia in mezzo al tuo abbonamento da dieci, e…Il reggiseno che se ne esce dalla lavatrice maculato rosa e bianco perché ti dimentichi di aver usato la candeggina il giorno prima per pulirne la guarnizione.

La pattumiera era nel suo sacco, l’estetista nel suo negozio e il reggiseno in lavatrice, insomma, le cose al loro posto eppure quel giorno tutto sembra ribellarsi all’ordine costituito. 

Non vi ricorda i tumulti del cuore?

Se il cuore fosse una lavatrice potrebbe succederci di avviare il “solito programma” aspettandoci che il bucato “sporco” delle nostre relazioni torni ad essere candido e immacolato. Ma il detersivo dell’amore toglie davvero tutte le macchie?

Nel cestello della Jole che ama male, c’è posto per un “capo” alla volta, ma nella centrifuga di questa vita frenetica e mai ovvia, può capitarle che qualche residuo di amori passati si sedimenti. Per quanto il nuovo amore sia robusto e resistente e abbiate cura di trattarlo col vostro programma più delicato, il nostro cuore lavante potrebbe riservarci una brutta sorpresa. I residui dei vecchi amori per quanto il cuore possa “scaricarli” con efficacia tendono a rimanere, così ci si trova arrabbiate per quella macchia di gelosia o nostalgia che non va via o, nel peggiore dei casi, potremmo accogliere nel cuore un amore pulito e ritrovarcelo di “un altro colore”.

“É cambiato, non è più quello di prima” ci troviamo a confessare ad una amica. “Prova a rilavarlo”, dice questa. E così anche l’amore più robusto finisce per sgualcirsi e dare alla nostra storia una “brutta piega”.

La Jole vi è amica, e consiglia di non continuare a usare il cuore come una lavatrice, l‘amore come un detersivo, e le persone come indumenti a cui chiedere troppo candore. Ma se proprio non possiamo farne a meno, perché neanche io resisto all’idea di pulire tutto, beh allora proviamo a partire da noi.

Prima di presumere che lo sporco arrivi da fuori, diamoci un’occhiata tra le pieghe del cuore e se troviamo qualcosa di “nero” non c’è da vergognarsi. La candeggina del coraggio è un buon rimedio se risciacquata con abbondante onestà, perché il cuore è come una lavatrice: ha bisogno di manutenzione, ma per farla a fondo deve essere vuoto.

Soprattutto ricordate che la Jole in cucina, in dispensa e in lavanderia ci mette il cuore, ma anche lei ogni tanto sbaglia candeggio.

Se capitasse anche a voi di lanciare la candeggina in un secchio con il reggiseno che tanto volevate sbiancare, sappiate che ve lo ritroverete maculato con macchie rosa fucsia. Come rimediare a tanto orrore? La Jole prima sbaglia, ma poi trova una risposta a tutto. Belle le mie fanciulle, con tanta passione risciacquate bene il capo incriminato e mettetelo a bagno con un detersivo sbiancante per almeno due ore. Tornerà più nuovo di prima. Per quanto riguarda invece i fastidiosi residui neri della lavatrice, la battaglia è più ostica. Ma la Jole ha il suo asso nella manica e usa l’acido citrico (circa 200 g) che compra in farmacia assicurando di non voler avvelenare il fidanzato e lo mette nella pallina dosatrice. E via che accende un programma a 90° C. Subito dopo fa un secondo lavaggio a 90° C con la candeggina (circa 200 ml). Il problema si dovrebbe risolvere ma la Jole non dimentica di:

-pulire la lavatrice almeno una volta al mese facendo un lavaggio a vuoto a 90° C aggiungendo gocce di olio essenziale;

-prevenire perché è meglio di curare;

-usare poco detersivo e poco ammorbidente;

-passare un panno asciutto nella guarnizione della lavatrice per asciugare i residui di acqua;

-lasciare sempre l’oblò aperto, esattamente come dovreste fare con il cuore.

 

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