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Dare il nome di “bon ton” alle rubriche che parlano di buona educazione è banale. Far parlare di “bon ton” alle persone che hanno il doppio cognome lo è ancora di più. Non so per quale equazione matematica, o per quale teoria chimica, detenere il doppio cognome significhi necessariamente dover trattare l’argomento. Il problema per cui questo tema è andato in una direzione molto lontana da noi, è perché è sempre stato trattato con una vena di superiorità da persone con un atteggiamento snob. E questo è un gran paradosso se pensate che “snob” significa esattamente “s(ine) nob(ilitate)” cioè “senza nobiltà”. Il ritorno alla buona educazione, alla morale, alla gentilezza di animo deve camminare con noi nel lungo cammino della vita, tenendoci per mano e sostenendoci dinanzi a tutto. Quando io vi parlo di come apparecchiare la tavola, di come si usa il tovagliolo, ma anche di come si mangia il risotto è perché ho scelto di condividere con voi i miei anni di studio sull’argomento, che da sempre mi interessa perché mi rende adulta e capace di cavarmela in tante occasioni. Nella sezione “lifestyle” troverete una categoria chiamata “stile” all’interno della quale potrete trovare piccoli suggerimenti legati all’argomento. Come già anticipato qualche giorno fa, il tovagliolo di stoffa è un elemento fondamentale per la nostra tavola e per la nostra buona educazione. Non mi direte che avete perso il post? Nel caso la risposta fosse affermativa potete rileggerlo cliccando qui. Per personalizzare il tovagliolo bastano pochi dettagli, come aggiungere delle piante aromatiche, dei fiorellini o (nella versione natalizia) dei rametti di Ilex che con le loro bacche rosse porteranno subito una ventata di festa in tavola. Che la buona educazione sia con voi.

natalizioQuesta è la versione con le erbe aromatiche.

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