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Questa è una bella storia da raccontare. Parla di me e spero che abbiate voglia di conoscerla. Mi ricordo benissimo la sensazione di confusione che si impadronì di me all’età di diciotto anni. Non sapevo assolutamente che strada prendere. Mi chiedevano cosa avessi voluto fare da grande, ma è una domanda a cui nemmeno ora saprei rispondere perché, in fondo, grande grande nessuno si sente mai. Decisi allora di frequentare lo IULM (università di lingue e comunicazione) e mi laureai in relazioni pubbliche e pubblicità nel 2007. Furono anni sicuramente divertenti, ma sentivo che mi mancava qualcosa, e cioè che non avevo ancora seguito un mio desiderio. Non riuscivo a contestualizzarlo, ma l’istinto mi portava verso il mondo della moda. E così che grazie alla fiducia e ai sacrifici di mia mamma, mi sono iscritta immediatamente all’Istituto Marangoni di Milano. Improvvisamente venni catapultata in una dimensione scintillante fatta di creatività, nuove scoperte, amicizie internazionali e molte notti passate a studiare e preparare progetti. Nel 2010 mi diplomai come fashion designer, iniziai a fare brevi esperienze nel mondo della moda (Jil Sander, Tom Ford) e poi alla fine del 2011 decisi di puntare tutto sul web dando vita a quello che oggi vedete. Taste of Runway, nato come un blog, oggi è diventato un magazine a tutti gli effetti e mi ha dato onore e credibilità. Una carriera che ho intrapreso da sola senza l’aiuto di nessuno, ma con tanta pazienza ed entusiasmo delle persone che mi sono state vicino. Fare un tuffo nel vuoto non è mai rassicurante, e tante volte mi sono sentita una folle. Ma non è forse vero che il mondo appartiene agli audaci? A chi ha il coraggio di rischiare? A chi cade, ma si rialza. A chi crede in se stesso e alla forza delle proprie idee. Dalla fine del 2011 ad oggi sono successe moltissime cose, ma una in particolare mi fa sentire fiera di quello che ho fatto. Essere diventata insegnate di “Fashion writing” all’Istituto Marangoni è un grande traguardo e riconosco che a volte mi complimento poco con me stessa. Purtroppo forse anche a voi capita. C’è una frase di Alda Merini che mi sta molto a cuore: “Non perdonerò mai a me stessa di non essermi sentita mai abbastanza.” Forse abbastanza bella, attraente, intelligente, amata. Abbastanza vestita bene, all’altezza delle situazioni o abbastanza sorridente. Oggi ho capito che, comunque vadano le cose, ognuno di noi è un grande capolavoro che merita di essere mostrato e ammirato per quello che è. Nessun rimpianto, mai.

 

Già che ci sono lascio un consiglio ai miei studenti:

quando mi incontrate la sera, nei locali, non ditemi “buonasera prof!”. Così mi fate sentire terribilmente adulta (per non dire vecchia). Offritemi piuttosto una tequila o fermatevi ad un “ciao” sussurrato.

istituto marangoni

 

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